Vicenza subì diversi
pesanti bombardamenti, tra il dicembre 1943 e l’aprile 1945, aventi per
obiettivo il suo scalo ferroviario od il vicino aeroporto. Le incursioni più
pesanti furono quelle del 14 maggio 1944, del 18 novembre 1944 e del 18 marzo
1945. In tutto Vicenza fu oggetto di 83 attacchi aerei di varia entità.
Molte bombe, mancando gli
obiettivi, caddero sulla città, arrecando gravi distruzioni al tessuto urbano
(mancano qui però dati precisi sul numero e percentuale di edifici distrutti e
danneggiati).
Le vittime civili, secondo
la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare conferita alla città,
sarebbero state 2000, ed altrettanti i feriti. Il sito del Comune di Vicenza parla
invece di un migliaio di vittime civili per le incursioni aeree (l’1,3 % dei
circa 75.000 abitanti della città).
Molto gravi i danni anche
al patrimonio artistico-monumentale. Il Duomo venne pressoché distrutto;
subirono gravissimi danni anche le chiese di San Gaetano (XVI secolo), dei
Santi Felice e Fortunato, di Santa Corona, di San Filippo Neri, di Santa Maria
della Scala. La Basilica Palladiana fu incendiata, subendo il crollo della
cupola; il Palazzo del Tribunale venne completamente distrutto, mentre crollò
metà del Palazzo da Schio, detto Ca’ d’Oro (XV secolo).
Il Palazzo Valmarana di
Corso Fogazzaro, anch’esso costruito dal Palladio, venne divorato dalle fiamme,
come pure il Palazzo Valmarana di San Faustino, ove andò distrutto un affresco
del Tiepolo. A Palazzo Colleoni da Porto furono danneggiati altri affreschi del
Tiepolo, mentre Palazzo Corbellino subì gravi danni alle coperture. Palazzo
Godi, sede della Prefettura, e Palazzo Trissino, sede del Comune, furono
anch’essi sfondati ed incendiati. Danneggiato anche Palazzo Coldogno, con la
perdita di pitture di vari artisti; subirono gravissimi danni, ancora, Palazzo
Tiene, Palazzo Brunella Braschi, il Palazzo Vescovile ed il Palazzo del Monte
di Pietà. L’Arco delle Scalette, altra opera palladiana, crollò per tre quarti
(venne poi accuratamente ricomposto con le sue stesse macerie).
Villa Valmarana (detta dei
Nani), fuori della città, subì anch’essa alcuni danni.
I teatri Verdi ed Eretnio,
colpiti il 2 aprile 1944, furono completamente distrutti e mai più ricostruiti;
andò distrutto anche l’Auditorium Canneti.
BREVE CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.
DATA
|
N° BOMBARDIERI
|
TONNELLATE DI BOMBE
|
OBIETTIVO
|
VITTIME CIVILI
|
25 dicembre 1943
|
20 (USAAF)
|
?
|
Aeroporto
|
31
|
28 dicembre 1943
|
17 (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
41
|
26 marzo 1944
|
78 (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
14
|
2 aprile 1944
|
50 (RAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
26
|
14 maggio 1944
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
56
|
17 novembre 1944
|
38 (RAF)
|
106
|
Aeroporto
|
5
|
18 novembre 1944
|
? (USAAF)
|
304
|
Aeroporto
|
317 (forse anche 500)
|
4 gennaio 1945
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
2
|
28 febbraio 1945
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
16
|
18 marzo 1945
|
73 (RAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
5
|
26 aprile 1945
|
?
|
?
|
?
|
?
|
28 aprile 1945
|
?
|
?
|
?
|
34 vittime tra 26 e 28 aprile
|
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