martedì 23 aprile 2019

Le città più colpite


Napoli, 7000 vittime
Roma, 3000-5000 vittime
Bologna, 2481 vittime
Milano, 2200 vittime
Torino, 2069 vittime
Padova, 2000 vittime
Pescara, 2000 vittime
Benevento, 2000 vittime
Genova, 2000 vittime
Pisa, 1738 vittime
Treviso, 1600 vittime
Foggia, 1500 vittime
Ancona, 1182 vittime
Ferrara, 1071 vittime
Terni, 1077 vittime
Viterbo, 1017 vittime
Palermo, 1000+ vittime
Vicenza, 1000 vittime
Livorno, 700-1300 vittime
Cagliari, 990 vittime
Reggio Calabria, 918 vittime
Messina, 854 vittime
Catania, 750 vittime
Cesena, 700 vittime
Verona, 700 vittime
Firenze, 700 vittime
Trieste, 686 vittime
Rimini, 607 vittime
Alessandria, 559 vittime
Zara, 500-1000 vittime

martedì 16 aprile 2019

Danni materiali causati dai bombardamenti sulle principali città italiane


Tasso di distruzione:

Alessandria – 15 % degli edifici distrutto
Agrigento – 33 % degli edifici distrutto o gravemente danneggiato (Treccani)
Ancona – 64-67 % degli edifici distrutto o gravemente danneggiato (Treccani)
Arezzo – 45 % dei vani distrutti o danneggiati (fonte)
Avellino – ?
Bari – ? (presumibilmente basso)
Bologna – 21,6 % degli edifici distrutto parzialmente o totalmente, altro 21,6 % danneggiato in modo meno grave (Treccani)
Bolzano – ?
Brescia – 15 % distrutto o gravemente danneggiato (Treccani)
Brindisi – 19,8 % distrutto, 13,8 % danneggiato o reso inabitabile (ANPI Brindisi)
Cagliari – oltre il 75 % distrutto o reso inabitabile (Treccani)
Caltanissetta – ?
Caserta – ?
Catania – ?
Catanzaro – ?
Cesena – ?
Cosenza – ?
Cremona – ?
Enna – ?
Ferrara – 40 % distrutto o danneggiato (Treccani)
Firenze – 4,16 % distrutto, 6,14 % danneggiato (Treccani)
Fiume – ?
Foggia – 62,71 % dei vani distrutto od inabitabile, 12,85 % danneggiato (relazione del Sindaco di Foggia, ottobre 1953)
Forlì – 8 % “devastato” (Treccani)
Frosinone – ?
Genova – ?
Grosseto – oltre il 25 % distrutto o danneggiato gravemente (Treccani)
La Spezia – 45 % distrutto o danneggiato gravemente (Treccani)
Latina – 30 % distrutto o danneggiato (Treccani)
Mantova – ?
Livorno – 30,77 % distrutto, 23 % danneggiato (fonte)
Lucca – 10 % distrutto o danneggiato (Treccani)
Macerata – 25 % distrutto o gravemente danneggiato (Treccani)
Messina – oltre il 33 % distrutto (Treccani)
Milano – 38,7 % distrutto o gravemente danneggiato, 21,5 % leggermente danneggiato (Treccani)
Modena – 13 % distrutto o gravemente danneggiato (Treccani)
Napoli – ?
Padova – ?
Parma – 18 % dei vani “devastati” (Treccani)
Pavia – ?
Pesaro – ?
Pescara – 41 % distrutto o gravemente danneggiato, 36,86 % danneggiato leggermente (fonte)
Piacenza – ?
Pisa – distrutto il 48 % (Treccani)
Pistoia – ?
Pola – ?
Ravenna – ?
Reggio Emilia – ?
Reggio Calabria – 70 % distrutto o danneggiato (fonte incerta)
Rieti – ?
Rimini – oltre 33 % distrutto, 49 % danneggiato, solo il 2 % illeso (Treccani; circola però la cifra di 82 % di distruzione, ma non è chiaro da dove provenga)
Rovigo – ?
Savona – ?
Siracusa – ?
Taranto – ?
Terni – 12,6 % distrutto, 26,8 % danneggiato (Treccani)
Torino – 7,32 % distrutto, 30,41 % danneggiato (fonte 1, fonte 2) 
Trapani – oltre il 70 % distrutto o danneggiato (Treccani)
Treviso – 39,1 % distrutto o gravemente danneggiato, 42,65 % danneggiato leggermente (Treccani)
Trieste – ?
Udine – ?
Verona – 44 % distrutto o danneggiato (Treccani)
Vicenza – ?
Viterbo – 30 % distrutto o gravemente danneggiato (Treccani)
Zara – 60 % distrutto (fonte incerta)

Bombardamenti di Viterbo


Viterbo venne pesantemente bombardata dagli Alleati, a più riprese, tra la tarda estate del 1943 e la primavera del 1944; obiettivo di quasi tutte le incursioni era il suo aeroporto, ma anche lo scalo ferroviario fu bersagliato. Le incursioni aeree subite dalla città furono in tutto 48, dal 29 luglio 1943 al 9 giugno 1944, data dell’ingresso in città delle truppe statunitensi.
I danni materiali causati dai bombardamenti furono ingenti, sia nel centro storico che nei quartieri periferici di Porta Romana e Porta Fiorentina. 600 edifici furono completamente distrutti, 300 resi inabitabili e 500 danneggiati. Su circa 100.000 metri quadrati di superficie edificata, quasi 30.000 furono interamente distrutti; il 30 % dei vani esistenti prima della guerra risultava distrutto o gravemente danneggiato nel 1945.
Le vittime civili causate dai bombardamenti furono 1017 (il 2,5 % dei circa 40.000 abitanti di Viterbo all’epoca), oltre a 199 militari tedeschi di stanza nell’aeroporto. Gran parte della popolazione lasciò la città nella seconda metà del 1943.
Gravi i danni al patrimonio storico ed artistico; quasi tutte le principali chiese di Viterbo subirono danni estremamente gravi. La chiesa gotica di San Francesco (XIII secolo) fu colpita ripetutamente e gravemente danneggiata; così pure quelle di San Giovanni in Zoccoli, Sant’Andrea a Piano Scarano, San Sisto, tutte restaurate nel dopoguerra. La chiesa di Santa Maria della Verità perse la facciata e subì il distacco dalle pareti della Cappella Mazzatosta di gran parte degli affreschi dipinti nel 1469 da Lorenzo da Viterbo; fu gravemente danneggiato anche il chiostro dell’adiacente convento. Riportarono danni considerevoli anche il Duomo di San Lorenzo (XII-XVI secolo) e le chiese di Sant’Agostino, Sant’Angelo, San Bernardino, San Francesco di Paola, San Leonardo, Santa Maria in Gradi e Santa Maria del Paradiso.
Furono inoltre gravemente danneggiati il Palazzo del Comune, il Palazzo degli Alessandri, il Palazzo dei Mazzatosta e la casa di Valentino della Pagnotta. Palazzo Pocci, sede della Biblioteca Comunale degli Ardenti, fu distrutto, e con esso gran parte delle sue raccolte. Ancora, subirono gravi danni la Rocca, la vicina fontana e la Porta Fiorentina.


CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.

DATA
N° BOMBARDIERI
TONNELLATE DI BOMBE
OBIETTIVO
VITTIME CIVILI
29 luglio 1943
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
30 agosto 1943
35 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
5 settembre 1943
133 (USAAF)
?
Aeroporto
?
7 settembre 1943
48 (RAF)
?
Aeroporto
?
18 settembre 1943
71 (USAAF)
?
Aeroporto
?
18 settembre 1943
55 (RAF)
?
Aeroporto
?
17 gennaio 1944
ca. 50 (USAAF)
ca. 90
Scalo ferroviario
100+
19 gennaio 1944
108 (USAAF)
?
Aeroporto
?
20 gennaio 1944
32 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
6 febbraio 1944
40 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
8 febbraio 1944
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
29 febbraio 1944
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
3 marzo 1944
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
7 marzo 1944
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
29 marzo 1944
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
14 aprile 1944
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
25 maggio 1944
57 (RAF)
?
?
?
26 maggio 1944
55 (RAF)
?
?
?
27 maggio 1944
46 (RAF)
?
?
?
5 giugno 1944
34 (RAF)
?
?
?

Bombardamenti di Vicenza


Vicenza subì diversi pesanti bombardamenti, tra il dicembre 1943 e l’aprile 1945, aventi per obiettivo il suo scalo ferroviario od il vicino aeroporto. Le incursioni più pesanti furono quelle del 14 maggio 1944, del 18 novembre 1944 e del 18 marzo 1945. In tutto Vicenza fu oggetto di 83 attacchi aerei di varia entità.
Molte bombe, mancando gli obiettivi, caddero sulla città, arrecando gravi distruzioni al tessuto urbano (mancano qui però dati precisi sul numero e percentuale di edifici distrutti e danneggiati).
Le vittime civili, secondo la motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare conferita alla città, sarebbero state 2000, ed altrettanti i feriti. Il sito del Comune di Vicenza parla invece di un migliaio di vittime civili per le incursioni aeree (l’1,3 % dei circa 75.000 abitanti della città).
Molto gravi i danni anche al patrimonio artistico-monumentale. Il Duomo venne pressoché distrutto; subirono gravissimi danni anche le chiese di San Gaetano (XVI secolo), dei Santi Felice e Fortunato, di Santa Corona, di San Filippo Neri, di Santa Maria della Scala. La Basilica Palladiana fu incendiata, subendo il crollo della cupola; il Palazzo del Tribunale venne completamente distrutto, mentre crollò metà del Palazzo da Schio, detto Ca’ d’Oro (XV secolo).
Il Palazzo Valmarana di Corso Fogazzaro, anch’esso costruito dal Palladio, venne divorato dalle fiamme, come pure il Palazzo Valmarana di San Faustino, ove andò distrutto un affresco del Tiepolo. A Palazzo Colleoni da Porto furono danneggiati altri affreschi del Tiepolo, mentre Palazzo Corbellino subì gravi danni alle coperture. Palazzo Godi, sede della Prefettura, e Palazzo Trissino, sede del Comune, furono anch’essi sfondati ed incendiati. Danneggiato anche Palazzo Coldogno, con la perdita di pitture di vari artisti; subirono gravissimi danni, ancora, Palazzo Tiene, Palazzo Brunella Braschi, il Palazzo Vescovile ed il Palazzo del Monte di Pietà. L’Arco delle Scalette, altra opera palladiana, crollò per tre quarti (venne poi accuratamente ricomposto con le sue stesse macerie).
Villa Valmarana (detta dei Nani), fuori della città, subì anch’essa alcuni danni.
I teatri Verdi ed Eretnio, colpiti il 2 aprile 1944, furono completamente distrutti e mai più ricostruiti; andò distrutto anche l’Auditorium Canneti.


BREVE CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.

DATA
N° BOMBARDIERI
TONNELLATE DI BOMBE
OBIETTIVO
VITTIME CIVILI
25 dicembre 1943
20 (USAAF)
?
Aeroporto
31
28 dicembre 1943
17 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
41
26 marzo 1944
78 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
14
2 aprile 1944
50 (RAF)
?
Scalo ferroviario
26
14 maggio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
56
17 novembre 1944
38 (RAF)
106
Aeroporto
5
18 novembre 1944
? (USAAF)
304
Aeroporto
317 (forse anche 500)
4 gennaio 1945
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
2
28 febbraio 1945
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
16
18 marzo 1945
73 (RAF)
?
Scalo ferroviario
5
26 aprile 1945
?
?
?
?
28 aprile 1945
?
?
?
34 vittime tra 26 e 28 aprile

Bombardamenti di Verona


Verona subì numerosi e pesanti bombardamenti, tra il settembre 1943 e l’aprile 1945; la maggior parte di essi avevano come obiettivo lo scalo ferroviario, ma gran parte delle bombe, per l’imprecisione dei sistemi di puntamento del tempo, cadde su tutta la città, devastandola. Alcune fonti sostengono che concausa dei bombardamenti fu la presenza in città di molti comandi militari tedeschi e di cinque ministeri della Repubblica Sociale Italiana.
Un libro di storia locale, che dettaglia le incursioni sulla città, parla di almeno 500 vittime civili negli attacchi del 21 ottobre 1940, 28 gennaio 1944, 8 febbraio 1944, 11 ottobre 1944, 28 marzo 1944, 5 luglio 1944, 12 febbraio 1945, 11 marzo 1945, 6 aprile 1945; non sono però indicate le perdite umane per i bombardamenti ed attacchi del 22 marzo 1944, 6 luglio 1944, 13 luglio 1944, 17 settembre 1944, 10 ottobre 1944 , 6 novembre 1944, 29 dicembre 1944, 4 gennaio 1945 (il più grave), 8 febbraio 1945, 23 febbraio 1945, 24 febbraio 1945, 27 febbraio 1945, 28 febbraio 1945, 3 marzo 1945, 8 settembre 1945, 9 settembre 1945 e 20 aprile 1945. Per almeno quattro o cinque degli attacchi per i quali il bilancio non è specificato si parla di vittime numerose, senza però dirne il numero.
Secondo l’Istituto Veronese per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, le vittime civili dei bombardamenti su Verona furono circa 700 (lo 0,4 % dei circa 175.000 abitanti dell’epoca).
Da uno studio compiuto nel 1960 risulta che 19.000 famiglie veronesi rimasero senza un tetto a causa dei bombardamenti.
I danni più ingenti riguardarono le zone ferroviarie ed industriali, ma subirono danni anche i quartieri centrali; furono distrutti o danneggiati 7000 edifici (11.627 vani completamente distrutti, 8347 gravemente danneggiati), cioè il 44 % di quelli esistenti.
Ingenti anche i danni al patrimonio artistico e monumentale. Fu gravemente danneggiato il complesso formato dalla Biblioteca Capitolare e dal Chiostro dei Canonici (completamente ricostruiti nel dopoguerra), così come la chiesa ed il convento di San Bernardino (semidistrutti ma poi ricostruiti), la chiesa dei Santi Apostoli (gravissimi danni sul lato settentrionale, riparati nel dopoguerra), la chiesa di San Fermo (con la istruzione del chiostro), la chiesa di San Giovanni in Valle, la chiesa di San Lorenzo. La chiesa dei Filippini fu quasi completamente distrutta, e venne ricostruita con l’impiego degli elementi architettonici essenziali, recuperati dalle macerie. Furono danneggiate anche le chiese di San Giovanni in Ponte, San Giovanni in Foro, Santa Maria in Organo, Santi Nazaro e Celso, degli Scalzi.
Subirono inoltre danni  gravissimi la Biblioteca Civica (in parte sistemata nell’ex chiesa di San Sebastiano) ed il Castelvecchio, del quale crollò quasi completamente l’ala contenente la Sala della Musica, il tutto ricostruito nel dopoguerra. Molto gravi anche i danni riportati da Palazzo Lisca (fu scoperchiato il salone d’onore), Palazzo Canossa (crollò la volta del salone centrale, decorato da un affresco del Tiepolo), Palazzo Giusti del Giardino, Palazzo Orti-Manara in via Orti-Manara, Palazzo Orti-Manara in Stradone Porta Palio, l’Accademia delle Scienze e l’Accademia Virgiliana, nonché la Biblioteca Capitolare, il Lazzaretto e la Dogana.
L’Arena di Verona non fu invece mai colpita; venne trasformata in una sorta di grande rifugio antiaereo, con l’installazione di protezioni antiaeree provvisorie.
La bella stazione ferroviaria di Porta Nuova, obiettivo principale di molti dei bombardamenti, fu completamente distrutta, ed andò irrimediabilmente perduta.


CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.

DATA
N° BOMBARDIERI
TONNELLATE DI BOMBE
OBIETTIVO
VITTIME CIVILI
21 ottobre 1940
? (RAF)
?
?
3
25 settembre 1943
6 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
0
28 gennaio 1944
120 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
160-200
8 febbraio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
ca. 100
14 febbraio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
22 marzo 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
28 marzo 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
47+
5 luglio 1944
90 (RAF)
?
Scalo ferroviario
50
6 luglio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
13 luglio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
10 ottobre 1944
33 (RAF)
?
Scalo ferroviario
?
11 ottobre 1944
67 (RAF)
?
Scalo ferroviario
ca. 50
18 novembre 1944
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
19 novembre 1944
? (USAAF)
?
Officine riparazioni ferroviarie
?
4 gennaio 1945
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
centinaia?
8 febbraio 1945
78 (RAF)
?
Scalo ferroviario
3-4?
12 febbraio 1945
73 (RAF)
?
Scalo ferroviario
ca. 20
23 febbraio 1945
73 (RAF)
?
Scalo ferroviario
?
24 febbraio 1945
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario e officine riparazioni ferroviarie
?
27 febbraio 1945
81 (RAF)
?
Scalo ferroviario
?
28 febbraio 1945
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
2 marzo 1945
77 (RAF)
?
Scalo ferroviario
?
8 marzo 1945
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
11 marzo 1945
72 (RAF)
?
Scalo ferroviario
ca. 10
6 aprile 1945
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
ca. 20
23 aprile 1945
? (USAAF)
?
Aeroporto
?
24 aprile 1945
? (USAAF)
?
Aeroporto e scalo ferroviario
?