Avellino, risparmiata dai
bombardamenti fino all’armistizio di Cassibile, venne bombardata il 14
settembre 1943 da 36 bombardieri statunitensi. A differenza della maggior parte
dei bombardamenti delle città italiane, non si trattò di un bombardamento
strategico – volto cioè a colpire le infrastrutture od il sistema produttivo, a
grande distanza dal fronte – bensì di un bombardamento tattico, a diretto
supporto dell’avanzata delle truppe statunitensi in Campania; di tipo tattico
erano gli obiettivi: strade, ponti, postazioni d’artiglieria, crocevia
stradali, attendamenti, comandi e retrovie tedesche.
Vi furono inoltre altre
incursioni aeree il 15, 17, 20 e 21 settembre.
Varie fonti locali parlano
di 3000 vittime, cifra riportata nella Medaglia d’Oro al Valor Civile conferita
alla città, ma questo appare un numero esagerato, come già riscontrato nelle
motivazioni di altre onorificenze conferite ad altre città bombardate. L’«Elenco
delle vittime dei bombardamenti aerei sulla città di Avellino – Settembre
1943», editore Pergola, pubblicato ad Avellino nel 1951 (una copia è
conservata presso la biblioteca provinciale S. G. Capone di Avellino, che qui
si ringrazia), riporta i nomi di 362 vittime nei bombardamenti sulla città.
Non sono stati trovati
dati precisi sui danni materiali subiti dalla città.
CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.
DATA
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N° BOMBARDIERI
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TONNELLATE DI BOMBE
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OBIETTIVO
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VITTIME CIVILI
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14 settembre 1943
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36 (USAAF)
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Obiettivi tattici
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15 settembre 1943
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17 settembre 1943
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20 settembre 1943
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21 settembre 1943
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