Padova subì un totale di
24 bombardamenti aerei, dodici dei quali particolarmente pesanti, tra il
dicembre 1943 e l’aprile 1945, aventi come obiettivo il suo scalo ferroviario.
Causa l’imprecisione dei
bombardieri, anche il centro abitato venne devastato, specialmente nei
quartieri dell’Arcella (il più colpito, praticamente ad ogni incursione: subì
un tasso di distruzione del 96 %, con lo sfollamento pressoché totale degli
8500 abitanti), di Campo di Marte, di Ponte di Brenta e di Pontevigodarzere,
con la distruzione di 950 case ed il danneggiamento di altre 1400.
Grave fu il tributo in
vite umane: furono circa 2000 i civili padovani che persero la vita sotto le bombe
(l’1,25 % di una popolazione di circa 160.000 persone), metà dei quali sono
oggi tumulati nel Tempio della Pace (che fu esso stesso semidistrutto dal
bombardamento del il 30 dicembre 1943, tornando agibile solo nel 1949), già
sacrario dei caduti della prima guerra mondiale, le cui ossa rimasero sparse
per giorni tra le macerie. Nel resto della provincia vi furono tra le 1500 e le
2000 vittime civili.
Tra gli edifici
monumentali e di importanza artistica, subirono danni, sebbene non
irreparabili, il Duomo (gravemente danneggiato, parzialmente scoperchiato), ed
il battistero, nonché il Cimitero Maggiore (gravemente danneggiato), le chiese
di San Benedetto (semidistrutta) e di Sant’Antonio, la Scuola dei Carmini ed
importanti architetture civili. Fu invece quasi completamente distrutta la
chiesa degli Eremitani, colpita l’11 marzo 1944, con il crollo della facciata
trecentesca, della copertura della navata, della volta, dell’abside e della
parete destra del presbiterio, nonché delle cappelle Dotto ed Ovetari: andarono
irrimediabilmente perduti molti affreschi di Andrea Mantegna.
Altre chiese danneggiate
gravemente furono quelle di San Carlo, San Giuseppe, dei Cappuccini, delle
Dimesse e della Santa Trinità. Subirono danni, inoltre, il Palazzo delle
Debite, il Palazzo Liviano, la Loggia della Gran Guardia, la Sala della
Ragione, la Città Giardino, il Seminario.
Vennero colpiti anche l’Università,
l’Ospedale Civile, l’Ospedale Psichiatrico, il Sanatorio da Monte, il carcere
Parlotti, l’acquedotto.
CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.
DATA
|
N° BOMBARDIERI
|
TONNELLATE DI BOMBE
|
OBIETTIVO
|
VITTIME CIVILI
|
16 dicembre 1943
|
72 (USAAF)
|
200+
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Scalo ferroviario
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ca. 300
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30 dicembre 1943
|
72 (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
ca. 300
|
7 febbraio 1944
|
38 o 45 (RAF)
|
72
|
Scalo ferroviario
|
ca. 300
|
11 marzo 1944
|
111 (USAAF)
|
300+
|
Scalo ferroviario
|
?
|
22 marzo 1944
|
82 (RAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
23 marzo 1944
|
49 (RAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
20 aprile 1944
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
180
|
14 maggio 1944
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
22 febbraio 1945
|
69 (RAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
24 febbraio 1945
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
2 marzo 1945
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
12 marzo 1945
|
69 (RAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
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