martedì 16 aprile 2019

Bombardamenti di Rimini


Rimini fu una città particolarmente sfortunata, poiché agli “usuali” bombardamenti contro lo scalo ferroviario, dei quali fu vittima gran parte delle città dell’Italia centrale e settentrionale durante la campagna d’Italia, dovette aggiungere la disgrazia di essersi trovata per mesi in prossimità della linea del fronte, sino a divenire, nel settembre 1944, il teatro di una delle più violente battaglie della campagna.
Ciò significò che Rimini, dal 1° novembre 1943 (primo bombardamento aereo) al 22 settembre 1944 (ingresso delle truppe Alleate), dovette subire 373 incursioni aeree di varia entità e 15 bombardamenti navali, nonché bombardamenti d’artiglieria nei quali vennero sparati 1.470.000 colpi.
I bombardamenti aerei più pesanti furono quelli del 26-27 novembre 1943, del 28 dicembre 1943, del 29 gennaio 1944, dei giorni tra il 22 ed il 26 marzo 1944, del 19 maggio 1944 e del 22 giugno 1944.
Il risultato fu che Rimini si trovò ad essere una delle città italiane più distrutte dal conflitto: secondo la II Appendice dell’Enciclopedia Italiana (Treccani) del 1948, un terzo degli edifici venne ridotto in macerie e quasi tutti gli alti furono danneggiati, tanto che solo il 2 % delle abitazioni non subì danni. La relazione del commissario straordinario Ugo Ughi al capo della Provincia riferì di 4189 edifici distrutti e 3155 gravemente danneggiati, per un coefficiente di distruzione dell’82,02 %.
Nessun quartiere uscì indenne; quello ferroviario, quello portuale, gran parte di quello balneare ed ampi settori del centro cittadino (lungo Corso Augusto e nella zona dell’anfiteatro) vennero quasi completamente distrutti, e tutti gli altri subirono danni di varia entità.
Le vittime civili dei bombardamenti furono 607 (427 uomini e 180 donne), lo 0,85 % dei 71.000 abitanti dell’epoca; i feriti furono oltre 5000.
Lo sfollamento riguardò la quasi totalità della popolazione: di 40.000 persone che risiedevano nell’area urbana, già nel gennaio 1944 ne erano rimaste solo 3000. Il commissario straordinario Ugo Ughi parlò, a ragione, di una città morta. Non poteva essere diversamente: secondo un censimento Alleato, ancora agli inizi del 1945 gli alloggi rimasti abitabili, a Rimini, potevano ospitare soltanto 4000 persone.
Il patrimonio artistico della città subì enormi danni. La chiesa di San Girolamo e quella di Santa Maria del Paradiso vennero completamente distrutte; il Tempio Malatestiano subì gravissimi danni, specie a seguito delle incursioni del 28 dicembre 1943 e 29 gennaio 1944: completamente distrutto il presbiterio, scoperchiato tutto l’edificio, inclinata in avanti la facciata (con l’apertura di enormi crepe lungo le arcate del fianco). Il palazzo rinascimentale Lettini subì la distruzione di metà del’edificio, la Casa d’Isotta venne interamente rasa al suolo, la chiesa di Santa Maria della Colonnella fu parzialmente distrutta; subì danni anche l’Arco di Augusto. Parzialmente distrutto anche l’edificio del museo, ma non, per fortuna, le opere d’arte, già trasferite in luogo più sicuro. Ancora, furono ridotti in rovina gran parte del teatro comunale Vittorio Emanuele II (in stile neoclassico), metà del palazzo comunale e parte del palazzo Garampi in piazza Giulio Cesare, nonché la chiesa delle Grazie e quella di Santa Maria di Scolca.


CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.

DATA
N° BOMBARDIERI
TONNELLATE DI BOMBE
OBIETTIVO
VITTIME CIVILI
1° novembre 1943
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
92
26 novembre 1943
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
27 novembre 1943
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
28 dicembre 1943
126 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
56
29 dicembre 1943
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
30 dicembre 1943
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
50-150 vittime tra 29 e 30 dicembre
21 gennaio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
29 gennaio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
8 febbraio 1944
14 (RAF)
?
Scalo ferroviario
?
22 marzo 1944
11 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
24 marzo 1944
106 (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
26 marzo 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
19 maggio 1944
? (USAAF)
?
Scalo ferroviario
?
22 giugno 1944
?
?
?
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