Bolzano, lontanissima da
qualsiasi fronte di guerra, non fu minimamente toccata dagli aerei
angloamericani per più di tre anni dopo l’ingresso nel conflitto: alla piccola
e tranquilla città adagiata nella valle dell’Adige non sembrava ci fosse nulla
da temere, vista sia la lontananza dal fronte (fino a buona parte del 1943, di
fatto, la città era al di fuori del raggio d’azione sia dei bombardieri britannici
provenienti dal Regno Unito, che di quelli statunitensi provenienti dal
Nordafrica) sia l’apparente assenza di obiettivi d’interesse militare. Ma un
obiettivo di interesse militare, invece, c’era: lo scalo ferroviario,
attraverso il quale dovevano passare le truppe tedesche inviate in Italia.
Il primo bombardamento,
che colpì Bolzano il 2 settembre 1943 – il giorno prima della firma
dell’armistizio tra Italia ed Alleati, e sei giorni prima del suo annuncio –,
fu quindi un fulmine a ciel sereno. Ne seguirono altri dodici, sempre contro lo
stesso obiettivo, ma sempre comportando gravi danni anche per il centro
abitato, per via della poca accuratezza dei bombardamenti.
In aggiunta ai 13
bombardamenti, vi furono anche nove attacchi di cacciabombardieri ed un totale
di 472 allarmi aerei, tra il 2 settembre 1943 ed il 3 maggio 1945.
Le vittime civili dei
bombardamenti, tra la popolazione di Bolzano, furono circa 200. I rifugi
antiaerei, che a Bolzano erano scavati nella roccia (e dunque assai più
resistenti dei rifugi sotterranei di molte altre città, che inoltre erano
soggetti al rischio di crollo degli edifici sottostanti), salvarono molte vite.
Molti bolzanini sfollarono sulle montagne circostanti sin dalla prima
incursione.
Morì sotto le bombe anche
il prefetto nazista della città (che dopo l’armistizio e l’occupazione tedesca
dell’Italia era stata annessa, così come il resto dell’Alto Adige, il Trentino
e la Venezia Giulia, alla Germania), Peter Hofer.
I danni materiali furono
ingenti, specie se paragonati alle piccole dimensioni della città: 335 edifici
rasi al suolo, 648 gravemente danneggiati, 1395 lesionati. I danni furono
particolarmente gravi nella zona circostante la ferrovia, l’obiettivo degli
attacchi aerei.
Gravi i danni al
patrimonio artistico. Tra gli edifici gravemente danneggiati vi fu anche il
Duomo, risalente al 1517: spaccato in due dalle bombe (che lo colpirono in modo
particolarmente grave il 13 maggio 1944 ed il 16 febbraio 1945, e distrussero
tra l’altro il pulpito tardgotico in arenaria, realizzato dallo svevo Hans von
Schussenried, ed il portale ligneo del 1521, opera di Hans Haim, oltre a
danneggiare diversi affreschi datati tra il XV ed il XVIII secolo), venne
ricostruito nel 1948-1949. La vicina ed antica chiesa di San Nicolò (risalente
al XIV secolo), semidistrutta, venne definitivamente demolita negli anni ’60 e
mai più ricostruita; la Chiesa dei Domenicani, risalente al 1272, subì la
distruzione degli affreschi quattrocenteschi di Guariento di Arto, di tutte le
volte della navata, di gran parte della parete orientale della chiesa, di altri
affreschi in facciata, controfacciata e lungo il fianco occidentale, e di metà
del campanile. La trecentesca Chiesa dei Francescani, in stile gotico, perse
l’intera facciata, la cantoria dell’organo, le tre cappelle laterali e la volta
della navata centrale. Andarono distrutte anche le tre piccole chiesette di
Santa Giustina, San Giorgio in Vanga e Sant’Osvaldo, quest’ultima mai più
ricostruita.
CRONOLOGIA DELLE PRINCIPALI INCURSIONI AEREE.
DATA
|
N° BOMBARDIERI
|
TONNELLATE DI BOMBE
|
OBIETTIVO
|
VITTIME CIVILI
|
2 settembre 1943
|
25? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
25 settembre 1943
|
14 (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
4 ottobre 1943
|
64 (USAAF)
|
165
|
?
|
|
10 novembre 1943
|
75 (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
2 dicembre 1943
|
35 o 37 (USAAF)
|
94
|
Scalo ferroviario
|
45 o 68
|
15 dicembre 1943
|
53 (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
48
|
25 dicembre 1943
|
40 (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
29 marzo 1944
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
2 maggio 1944
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
6 novembre 1944
|
? (USAAF)
|
?
|
Centrale elettrica
|
?
|
4 gennaio 1945
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
16 febbraio 1945
|
? (USAAF)
|
?
|
Scalo ferroviario
|
?
|
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